Di solito la disidratazione si associa automaticamente ai mesi caldi. Eppure si può verificare costantemente anche in inverno e trascurarla può essere dannoso per la salute. A riportare l’attenzione sul tema è Alessandro Zanasi, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino e membro della International Stockholm Water Foundation.
Spiega l’esperto
“In inverno – spiega lo specialista – l’attenzione è tutta concentrata sul pericolo di contrarre malanni di stagione come l’influenza, e questo ci induce a proteggerci con indumenti pesanti” o a vivere in ambienti troppo riscaldati, che però ci portano a sudare di più. Inoltre, “nei mesi freddi il nostro organismo è meno sensibile allo stimolo della sete, e questo è dovuto al meccanismo della vasocostrizione, messo in atto dal nostro corpo in risposta alle basse temperature”.
Il senso della sete, continua Zanasi, “è un campanello d’allarme importante, ma è già un rilevante segnale di disidratazione e in quanto tale andrebbe addirittura anticipato. Una corretta idratazione parte proprio dalla buona abitudine di bere spesso e in maniera costante nel corso della giornata, anche nelle situazioni in cui la perdita di liquidi non è apparentemente significativa”. Per questo, gli esperti consigliano di bere almeno 8 bicchieri d’acqua da distribuire lungo tutta la giornata, “anche nei mesi invernali, quando lo stimolo della sete diminuisce ma è comunque necessario ripristinare i liquidi persi”.